Addio alle storiche attività della città di Bari. La crisi del commercio continua inesorabile a colpire. E dopo la gioielleria Trizio Caiati in via Sparano, il Regno dei bimbi in viale Einaudi (per il quale però i proprietari hanno annunciato una probabile riapertura in caso di reperimento di una nuova sede) altre attività hanno abbassato le saracinesche nel rione Carrassi. Il negozio La Muraglia in corso Benedetto Croce, il negozio di abbigliamento M3 e la pizzeria Tarantini in via Jacini. Dopo essere stati punti di riferimento per generazioni, oggi sono solo vetrine vuote.
Secondo il database di Movimprese nel 2018 hanno chiuso a Bari e provincia 1993 attività contro le 935 che hanno aperto. In tutta la Puglia a chiudere sono stati in 5251 contro le 3017 aperte. Un dato che continua ad essere negativo ormai da anni.
Sotto accusa da parte dei piccoli commercianti gli alti canoni di affitto, l’apertura di nuovi centri commerciali e una crisi generale che sta colpendo comunque l’intera categoria. Il primo maggio il movimento “Stop ai centri commerciali” ha organizzato anche un flash mob in via Calefati angolo via Sparano.
“Commercianti, commessi, artigiani, lavoratori, consumatori, cittadini, è giunta l’ora di ribellarsi”, tuona Donato Cippone, sostenitore del candidato sindaco di Bari città aperta, Sabino De Razza. Sulla questione del commercio in crisi anche il centrodestra sta portando avanti una parte importante della sua campagna elettorale in vista dell’appuntamento del 26 maggio. Il centrosinistra si è mosso, ma solo in parte. L’associazione La Giusta causa guidata da Michele Laforgia è scesa in prima persona in campo per cercare di salvare il cinema Abc, che ha chiuso, come hanno dichiarato gli stessi rappresentanti dell’Agis, proprio per questioni di carattere economico.