Scoppia il caso Aqp in Puglia. Il governatore Michele Emiliano sarebbe pronto ad allargare il consiglio di amministrazione portandolo da 3 a 5 componenti, nel nuovo cda troverebbe posto anche l’ex sindaco di Forza Italia, Simeone Di Cagno Abbrescia. Una mossa che servirebbe ad Emiliano per mettere in minoranza Nicola Canonino: tra il presidente della Regione Puglia e quest’ultimo, infatti, i rapporti non sarebbero più idilliaci per via di screzi legati alle candidature per il voto del prossimo 4 marzo. Così come non lo sono tra Canonico e l’attuale presidente di Aqp, Nicola De Sanctis. Per ridare a De Sanctis il controllo del cda, Emiliano avrebbe deciso di aumentare il numero dei componenti, inserendo anche Di Cagno Abbrescia.
Il Movimento 5 Stelle, intanto, torna con forza a porre la questione Aqp, chiedendo a Michele Emiliano, di riferire sull’allargamento del donsiglio d’amministrazione di Acquedotto Pugliese. “Prima di procedere con le nuove nomine Emiliano venga in Consiglio regionale a spiegare le motivazioni della delibera di Giunta che – sottolinea la consigliera Antonella Laricchia – porta da 3 a 5 i componenti del Cda. L’adeguatezza organizzativa ed il contenimento dei costi sono le ragioni che il decreto legislativo 175 del 2016 prevede – spiega l’esponente cinquestelle – per la possibilità che le società a partecipazione pubblica siano amministrate da Cda formati da 3 o 5 componenti. Ora vorremmo sapere da Emiliano quali sarebbero queste ragioni non spiegate – sottolinea Laricchia – in alcuna parte della delibera di Giunta e se l’aumento dei componenti del Cda comporterà un aumento delle spese”. “Le decisioni su Aqp e su tutti gli altri enti regionali devono essere prese per il bene dei pugliesi e non certo – secondo Laricchia – per i vantaggi elettorali di Emiliano. Avevamo già chiesto la massima trasparenza nei confronti del Consiglio e di tutti i pugliesi ma, continuiamo a leggere – conclude la consigliera – articoli di stampa su stravolgimenti all’interno dell’attuale Cda e sull’ingresso di Simeone Di Cagno Abbrescia dopo le elezioni”.