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Bari, a marzo apre il cantiere in via Amendola: le tre nuove rotatorie richiameranno i temi delle lame, del Murattiano e del mare

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Gio, 1 Febbraio 2018 - 17:00

Le tre rotatorie di via Amendola che saranno realizzate agli incroci con  via Hahnemann, via Laforgia e viale Einaudi, nel corso dei lavori di ampliamento della strada, saranno riqualificate, secondo un progetto realizzato dallo studio Romanazzi Boscia Associati srl e dall’architetto Vincenzo Russo.

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Tre i temi scelti: la lama, il Murattiano e il mare. Ogni tema andrà a caratterizzare l’allestimento delle singole rotatorie che saranno comunque coordinate e dialoganti tra loro attraverso l’utilizzo della pietra e degli ulivi. La narrazione delle icone territoriali, invece, sarà eseguita attraverso la forma e le scene interne.

Come previsto dal bando di gara, le tre rotatorie ospiteranno i nove ulivi rivenienti dall’espianto delle alberature dalle aree oggetto di esproprio, così come la scelta dei materiali, tutti rigorosamente naturali (la ghiaia di fiume, la pietra calcarea, la corteccia di pino e l’acciaio brunito), è stata effettuata per restituire l’equilibrio, esistente nei tre contesti evocati, tra habitat naturale e insediamenti umani. Le aree pavimentate con lastre di pietra sono state progettate per dare uniformità architettonica e ridurre le esigenze di manutenzione.

Di seguito, la narrazione sintetica dell’idea progettuale per ognuna delle tre rotatorie:

Rotatoria Hahnemann – Il mare

Questa rotatoria dal diametro complessivo di 25 metri è delimitata lungo il perimetro da un cordolo sagomato in pietra di Apricena. L’organizzazione interna prevede una suddivisione pressoché equa tra un’area più naturale e permeabile, colmata a raso con ghiaia di fiume, e una più geometrica, pavimentata in pietra di Apricena, lavorata con bocciardatura fine.

La parte naturale, posta sul lato est, ospita al suo interno tre degli ulivi ubicati rispettivamente in tre aree con forma e sviluppo curvilineo; il lato ovest è caratterizzato dal disegno di tre aiuole con andamento curvilineo che evocano la sinuosità delle onde marine. Al loro interno è prevista la piantumazione con schiere di stipa tenuissima, piante a basso portamento e con fogliame esile e filiforme che, con l’ondeggiare provocato dal vento, veicolano il tema del mare. Nell’aiuola intermedia interrompe la sequenza della stipa tenuissima l’episodica presenza della perovskia atriplicifolia, arbusto legnoso con fogliame verde-grigiastro e fiori di colore blu.

La narrazione del tema del “mare” è evocata anche nella scena notturna: venticinque proiettori segnapasso, con sorgente a led a basso consumo di colore blu (ciascuno da 1,5 w) incassati nel pavimento, forniscono un’illuminazione radente rivolta verso l’interno della rotatoria ponendo l’accento sulle piante e sugli arbusti delle aiuole.

Rotatoria Laforgia – Il quartiere murattiano

Anche questa rotatoria, nel rispetto delle previsioni del progetto esecutivo appaltato, ha forma circolare, un diametro di 25 metri ed è delimitata lungo il perimetro da un cordolo sagomato in pietra di Apricena. Il settore più ampio, pavimentato in ghiaia e interessato dalle tre aree con sviluppo curvilineo analoghe a quelle della rotatoria Hahnemann, è questa volta orientato sul lato ovest, ovvero dove si apre un vuoto rispetto alla parte opposta ove insiste la vegetazione della villa Bonomo e l’imponente edificio dell’Executive Center, su via Laforgia. Qui, infatti, si ripresenta la piantumazione di tre dei nove ulivi per cui è previsto il reimpianto.

Sulla parte opposta alla pavimentazione in pietra di Apricena, anch’essa analoga a quella utilizzata per la rotatoria Hahnemann, è interrotta da diciotto riquadri che compongono una maglia regolare, il cui rigore geometrico celebra la forma urbana del quartiere murattiano. Dodici di essi sono aiuole composte in cui si alternano essenze dal portamento contenuto e disegnato da foglie e fioriture caratterizzate da varianti cromatiche: Raphiolepis indica, arbusto sempreverde con fiori di colore rosa o bianco; Erigeron karvikianus, sempreverde e con fioritura di margheritine; Lavandula dentata candicans, con foglie verdi sulla pagina superiore e grigiastre sulla pagina inferiore e fioritura violacea; Helichrysum italicum, di colore grigio-biancastro e fiori gialli.

Alternate in modo casuale alle aiuole vi saranno sei strutture di forma parallelepipeda. Monoliti in lamiera di acciaio brunito con altezze variabili tra i 30 ed i 60 cm che disegnano lo skyline dei rigidi volumi degli isolati del quartiere murattiano.

Rotatoria Einaudi – la lama

Conserva le stesse dimensioni delle altre due, con una forma pressoché ellittica. Anche questa rotatoria è delimitata da un cordolo sagomato in pietra di Apricena, con cui sarà interamente pavimentata ad eccezione della parte centrale, connotata da un vasto e irregolare taglio curvilineo, segno di forte naturalità che richiama alla mente lo sviluppo fluido delle lame nella piana barese.

Sui lati della grande aiuola centrale la continuità delle linee curve è interrotta da grandi massi di pietra calcarea di cava, a simboleggiare la roccia che affiora dal terreno e si fonde nella vegetazione. Sui due lati, est ed ovest, ancora una volta i tre ulivi radicati all’interno delle rispettive aiuole di forma curvilinea.

L’intera aiuola/lama è piantumata con diverse essenze: Spartium junceum “nana”, meglio nota come Ginestra caratterizzata da fiori di colore giallo oro; Lampranthus productus, pianta nana con una lunga e continua fioritura; Malephora lutea, anch’essa caratterizzata da una lunga fioritura e particolarmente adatta all’impiego per bordure stradali; Stipa tenuissima, con fogliame esile e filiforme di colore verde brillante; Bulbine frutescens, bulbosa tappezzante sempreverde con foglie succulente ed infiorescenze gialle. La scena luminosa notturna conferma ancora una volta la luce d’accento degli incassi luminosi rivolti verso le chiome degli ulivi (sorgente Led da 18W) e si arricchisce della presenza di incassi a radenza (sorgente Led da 8W) rivolti verso l’aiuola centrale e verso i massi rocciosi.

Il cantiere

All’avvio del cantiere in nessun caso sarà considerata la chiusura al traffico di via Amendola. Verranno quindi salvaguardate sempre due corsie di marcia, esattamente come avviene oggi, una per ogni direzione di marcia in ingresso o uscita dalla città.

Le prime lavorazioni saranno effettuate sull’intero lato dell’ospedale pediatrico, lungo il quale si procederà prima con l’esecuzione di nuove recinzioni, arretrate rispetto a quelle attuali, in parte di nuova esecuzione e in parte smontate e rimontate (quelle di valore storico). Tutte le alberature presenti nelle fasce di esproprio saranno salvaguardate attraverso il reimpianto nelle aree limitrofe.

Nelle prossime settimane si procederà anche alla rimozione degli impianti pubblicitari, la cui successiva installazione verrà eseguita nel rispetto dei nuovi criteri previsti dal regolamento recentemente approvato dal Consiglio comunale.

Si prevede di iniziare concretamente a marzo con i mezzi d’opera effettuando interventi che, almeno per i primi tre/quattro mesi, non interesseranno la sede stradale. Questo al fine di mettere in campo tutti gli accorgimenti organizzativi utili a minimizzare i disagi e rendere più spediti i lavori.

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